dr. Gianluca Rizzo, dr.ssa Luciana Baroni
Segnaliamo l'articolo Soy, Soy Foods and Their Role in Vegetarian Diets. pubblicato sulla rivista "Nutrients" del gennaio 2018. (Reference: Nutrients. 2018 Jan 5;10(1). pii: E43. doi: 10.3390/nu10010043. Soy, Soy Foods and Their Role in Vegetarian Diets. Rizzo G, Baroni L. PMID: 29304010 DOI: 10.3390/nu10010043).
Di seguito un breve estratto introduttivo.
A seguito della diffusione delle diete a base vegetale, è aumentata anche l’offerta commerciale dei cibi senza ingredienti di origine animale. La soia è l’ingrediente più presente nelle bevande vegetali e nei prodotti sostitutivi della carne e del formaggio, grazie al suo alto contenuto proteico e all’efficienza di produzione agricola. Il fagiolo giallo vanta inoltre un grande utilizzo tradizionale tra le popolazioni del Sud-Est asiatico, dove viene consumato sotto forma di cibi tipici o tal quale. Gli alimenti a base di soia si stanno gradualmente diffondendo anche in Occidente, in risposta alla crescente richiesta di alimenti vegetali ricchi di proteine, alimentata in modo particolare dai vegetariani.
Il grande impiego di soia da parte di ampie popolazioni ha fornito dati di sicurezza e possibili approfondimenti circa gli effetti benefici del suo consumo per la salute. In letteratura sono numerosi i riferimenti che confermano i vantaggi salutistici derivati dall’uso della soia, sia per quanto concerne la prevenzione di malattie cronico-degenerative che per altri disturbi minori.
Anche se con il progredire della ricerca tali effetti sono stati gradualmente ridimensionati, persiste una visione abbastanza omogenea in merito alla sicurezza nel consumo. La soia si rivela un alimento sicuro anche in caso di pregresse malattie neoplastiche, in individui con rischio di insorgenza di tiroiditi e in età evolutiva, anche in sostituzione delle formulazioni vaccine. Le perplessità sulla sicurezza di questi alimenti risultano poco fondate, in quanto derivano per lo più da dati aneddotici (vale a dire casi singoli e non studi compiuti su larghe fasce di popolazione), test su modelli animali (quindi non applicabili all’uomo) e trial clinici con limitata potenza statistica e disegno sperimentale debole. Tuttavia, rimangono diffuse paure e perplessità nel pubblico generale, in buona parte a causa del parallelismo tra estrogeni e fitoestrogeni. Tali paure sono infondate, perché i fitoestrogenti sono sostanze contenute in molti legumi e cereali di uso tradizionale, e hanno una struttura simile agli estrogeni prodotti dall’organismo, ma con effetto nettamente ridotto sui recettori tissutali.
In Occidente, il consumo maggiore di soia è stato rilevato tra i vegetariani, anche se la percezione dei suoi benefici ha portato a una maggiore richiesta a scopo salutistico perfino nella popolazione generale.
In questa revisione della letteratura scientifica si analizzano i dati sulla produzione e sul consumo di soia nel mondo e le caratteristiche dei cibi vegetali a base di questo legume, sia tradizionali che di nuova generazione. Al contempo, se ne descrivono i nutrienti e i fitochimici contenuti, discutendone i possibili vantaggi nell’uso e mostrando che non vi sono rischi per la salute. Inoltre, viene trattata anche la questione della sicurezza di utilizzo della soia con particolare riguardo ai lattanti e alla fase dello sviluppo puberale, valutando anche il potere allergenico e l’effetto sui tessuti stimolati dagli ormoni sessuali.
I dati disponibili sono numerosi, ma esistono aspetti che potrebbero stimolare ulteriori approfondimenti in ambito scientifico. Per di più, la percezione negativa di questo alimento potrebbe inibirne il consumo che invece, in una alimentazione variegata, può attualmente definirsi salubre. Le alte rese di produzione e la sicurezza di utilizzo possono avere un impatto positivo dal punto di vista ecologico, grazie a un più facile reperimento di derrate alimentari per le popolazioni economicamente disagiate. Questi due aspetti rappresentano un salvagente anche per quelle occidentali e più industrializzate che, al contrario, necessitano di un’urgente riduzione del consumo di alimenti carnei e delle incidenze di malattie cronico-degenerative. Queste ultime, infatti, affliggono sempre più le popolazioni ad alto introito economico e potrebbero essere mitigate da un’alimentazione a base vegetale.
Esistono comunque altri alimenti vegetali adatti alla pianificazione di un’alimentazione vegetale sostenibile ma non sussiste ad oggi l’esigenza di evitare la soia come alimento. Vale in ogni caso la raccomandazione generale di evitare un consumo eccessivo, non per insalubrità dell’alimento, ma perché l’alimentazione deve essere variata e quindi occorre astenersi da un comportamento alimentare in cui pochi alimenti si presentano con frequenze eccessive, causando un atteggiamento monocromatico a tavola.
Published Online: 22 Jan 2018 -- Copyright © by SSNV / All rights reserved.