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Mi voglio soffermare sulle acque minerali e già che ho fatto un calcolo su "blocco note" allego il tutto.
Dico che non so se la forma d'espressione usata "mg/l" equivale
a quella "in ioni per mg/l", ma se così fosse la seconda acqua per
la differenza tra calcio e sodio sarebbe migliore, vero? Lessi che
bere questo tipo di acque continuamente e a lungo può causare danni
a causa dell'elevato contenuto in sali minerali. Ma allora, se
dovessi considerarne un litro per circa un buon 300 mg di calcio,
come mi ha scritto, potrebbe crearmi problemi? Dato che prendo più
pane integrale che di tipo "bianco" questo comporta una grande
riduzione di calcio? Questo tipo di acqua bevuta assieme alla fibra
può a quel punto bilanciare sulla perdita? Una persona dalla quale
sono stato mi ha detto che di acqua (Ferrarelle) ai suoi pazienti
ne raccomanda due bicchieri (ma 2..) al giorno.
ULIVETO
Bicarbonato calcica
Elementi caratterizzanti in ioni per mg/l:
calcio 190.1
sodio 89.2
Differenza 100,9
FERRARELLE
Elementi caratterizzanti in mg/l:
calcio 377
sodio 48
Differenza 329
Questa persona mi ha detto che in un'alimentazione vegana i fitati
contenuti nei vegetali (in quali? Cosa sono i fitati?) sono
fortemente limitanti sul ferro e/o sul calcio.. su quale dei due
elementi (non ricordo)? Dovremmo porre qualche attenzione? Una
limitazione ancora viene dallo zucchero, ma in quale misura e la
stessa cosa vale per il fruttosio?
Io ho pensato già da tempo ad una assunzione dei vari cibi, durante
un pasto o spuntino, diversificata in base a diversi fattori. Ad
esempio per l'assimilazione dei sali minerali assumere prima quei
determinati alimenti (magari in associazione a vitamina c)e,
lontano da questi, per altro acquosi quindi "circolanti" anche
subito, la fibra.
Quanto al sole mi chiedo come possa avvenire l'assimilazione
(completa..) del calcio nel periodo invernale..oppure ad esempio la
vitamina c e la pro-vitamina A(beta/carotene; carote..), la
verdura, la frutta, possono riuscire a "far qualcosa"? Questa
estate scorsa sulla mia pelle mi sembra di avere notato una
"tintarella" meno intensa, nonostante l'impegno messo nel
prenderla, ma anche già da voci mi sembra di capire che i vegani si
abbronzano meno. Questo è vero? Per la vit mina D e la
"tintarella", se c'è una relazione, in quale situazione si trova il
vegano? Facendo poco fa varie ricerche, navigando, sulla vitamina D
mi viene paura: sulla maggior parte dei siti che ho aperto c'è una
generale e principale indicazione di fonte animale e nel vostro
sito non è nemmeno riportata. La carenza è causa di anemia e tra i
vegetariani c'è un alto numero di anemici (così mi ha detto anche
un medico chirurgo)..invece io prendo una carota cruda ogni 48 ore
(va bene?): è antianemica... Insomma, c'è verso di stare
tranquilli? La vit.D viene sintetizzata naturalmente
dall'organismo, col sole, va bene; ma se il sole manca, senza
considerare le lampade che sono troppo forti ha effetto assumerla
attraverso gli alimenti? Il grano, quindi il pane, ne contiene
abbastanza o dobbiamo recarci al negozietto di alimenti naturali
per le germe di grano? Veramente ora mi rendo conto della
situazione su questa vitamina e vorrei avere qualche spiegazione in
merito. [S.]
Risposta a cura del dott. LORENZO CENCI, Dietista
Cercherò di rispondere con ordine. Prima, però, al fine di rassicurla sull'obiettività dei pareri che seguiranno, le ricordo la posizione ufficiale dell'American Dietetic Association la quale sottolinea come le diete vegane, correttamente bilanciate e adeguate dal punto di vista nutrizionale comportino benefici per la salute e siano utili per la prevenzione di alcune patologie. Data la sua particolare attenzione all'argomento, qualora non l'avesse già fatto, le consiglio la lettura degli articoli riportati sul sito di SSNV.
1) acqua e calcio
Un uso prolungato di acque ad elevato contenuto di sali minerali può, talvolta, essere dannoso. Si sconsiglia, perciò, l'uso di acque minerali con un residuo fisso a 180 °C superiore ad 1,5 g/l. Le acque da lei riportate hanno un residuo fisso inferiore a questa soglia. Considerando verosimile, nel suo caso, un fabbisogno di calcio di 800-1000 mg/die, con l'acqua ne copre i 2/3, con l'alimentazione vegana, corretta e bilanciata, copre il terzo rimanente.
2) fitati
I fitati (sali dell'acido fitico) sono presenti nei vegetali, soprattutto nei cereali non raffinati (crudi) e tendono a legarsi con zinco, calcio, ferro e rame. La lievitazione per la panificazione e il procedimento con il quale sono preparati i cereali per la prima colazione riducono sensibilmente la concentrazione di fitati. Dato che pane integrale e cereali per la prima colazione sono, solitamente, le fonti principali di cereali non raffinati nell'alimentazione comune, non c'è da preoccuparsi. Eventualmente, consumi ogni giorno della frutta secca (noci, mandorle, pistacchi, arachidi), ricca di ferro e zinco.
3) vit. D
Vi sono due forme di vitamina D, entrambe hanno la stessa attività nell'uomo. Una è di origine esogena, l'altra di origine endogena. La prima si trova in pochi alimenti di origine animale (ma ne viene assorbita molto poca, quindi influisce poco sull'introito giornaliero necessario). La seconda forma di vitamina D è sintetizzata dall'organismo. Non è una vitamina in senso stretto, poichè il suo precursore è sintetizzato dall'organismo convertito nella pelle a provitamina D per azione della luce solare. La vitamina D può essere sintetizzata ed accumulata nei mesi estivi così da mantenere un adeguato livello circolante anche nei mesi invernali.
4) anemia
I legumi secchi (fagioli, lenticchie e soia), derivati della soia (tofu, seitan) e le verdure a foglia verde scuro rappresentano fonti di ferro particolarmente ricche. L'assorbimento di ferro è favorito se in associazione ai cibi che lo contengono si consumano cibi contenenti vitamina C (limone, arance). Calcio e tannini riducono l'assorbimento di ferro perciò tè, caffè, vino ma anche cioccolato, latte e derivati dovrebbero essere evitati prima di un pasto ad alto contenuto di ferro.
L'incidenza dell'anemia da carenza di ferro tra i vegetariani è sovrapponibile a quella verificata tra i non-vegetariani. Sebbene i vegetariani presentino depositi più bassi di ferro rispetto ai non vegetariani, i loro livelli sierici di collocano solitamente all'interno dell'intervallo di normalità.
La carota è un buon ortaggio ma non ha particolari effetti anti-anemici; in ogni caso la può tranquillamente consumare.