20 Dicembre 2003

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Ho 44 anni e sono portatrice sana di anemia mediterranea.

Poichè ho cominciato una dieta vegetariana e aspiro al veganismo, ho notato un peggioramento dell'ipocromia dell'ematocrito. È controindicato per me questo tipo di alimentazione? Quali accorgimenti devo adottare? Normalmente i miei pasti sono così composti:
Colazione: una tazza di latte di soia o orzo tostato, 4 biscotti ai cereali o 3 fette biscottate integrali con marmellata fatta in casa, o yogurt di soia - mezza tazzina di caffè
Pranzo: 50gr. di legumi con riso o altro cereale o pasta con verdura cotta di stagione, una insalata mista (pomodori carote zucchina peperoni cavolo mais ruchetta brasiliana) con aceto di mele non pastorizzato germe di grano e gomasio, 3 frutti di stagione - mezza tazzina di caffè
Cena: tofu, seitan o burgher- spezzatino di soia o altro cerale (avena, quinoa o couscous) con verdura cotta o patate, frutta secca e 3 frutti freschi.
Ho pensato di integrare, con speranza anche di cura, l'alga Klamath. Qual'è il vostro parere?
È vero che il calcio dei legumi non viene assorbito per via dell'acido fittico? [L.A.]


Risposta a cura del dott. DARIO GOLDIN, Nutrizionista e Gastroenterologo

L'anemia mediterrranea comporta un'aumentato turnover del ferro. Controllerei la sideremia e la ferritina, quest'ultima tende ad aumentare per un aumento della cietica del ferro. Nel tratto talessemico non si devono aumentare gli di ferro e vitamina c. Il suo schema nutrizionale mi sembra corretto, controllerei emocromo, sideremia, ferritina, B12 e folati tra 1 mese.