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Ho 24 anni e soffro di disturbo bipolare.
Da un anno e mezzo, dopo la necessaria terapia antidepressiva,
sono in cura a base di sali di litio, per una lunga terapia di
mantenimento e prevenzione.
Sono (lattovo) vegetariano dal 1996, ma solo da quest'anno ho
cominciato a prendermi cura della mia alimentazione, anche in
rapporto al mio disturbo, prediligendo cibi ricchi di triptofano e
B12. La mia domanda: può un'alimentazione squilibrata aver
influito, come concausa scatenante, all'emergere della mia
malattia? E se si, c'è il rischio che la mia scelta alimentare
possa continuare ad avere ripercussioni sulla mia vita futura?
Sono magro, fisico atletico, peso 59 Kg. circa, e non ho mai avuto
particolari problemi di salute. Per la prima volta, grazie
all'informazione da voi divulgata, mi sono deciso a testare i
valori dell'omocisteina e della B12:
OMOCISTEINA: 11,5 umol/L (5-15)
B12: 258 pg/ml (157-1059)
I valori sembrano rientrare nella norma, sebbene un'opinione più
autorevole mi darebbe più sicurezza. Credete opportuna
un'integrazione di B12, oppure il valore può rimanere tale e,
casomai, rinforzato ulteriormente con i cibi? [L.]
Risposta a cura della dott.ssa LUCIANA BARONI, Presidente SSNV
Alla domanda sul ruolo dell'alimentazione nella comparsa di patologie nervose e mentali non ci sono elementi per rispondere con certezza. Alcune patologie neurologiche di tipo degenerativo hanno sicuramente dei fattori ambientali scatenanti, e la dieta occidenatale sembrerebbe giocare un ruolo importante.
Nel caso della sua malattia, devo dire che non credo, ma è solo una mia opinione, non suffragata da alcun elemento scientifico.
La B12 è un po' bassina, sarebbe meglio usasse un integratore (tipo quello settimanale da 2000 mcg delle longlife).