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Ieri sera parlavo di alimentazione vegetariana con una ragazza di 27 anni che segue un regime alimentare macrobiotico da ca. 10 anni e durante la chiacchierata ha dichiarato di mangiare carne (biologica) di tanto in tanto, quando proprio ne sente "l'esigenza fisica" (stress, debolezza, senso di affaticamento, etc...).

Io ho 30 anni, sono vegan da 4 anni + 1 anno di vegetarianesimo, sono più che convinto della scelta che ho fatto sia dal punto di vista animalistico che da quello strettamente salutistico (i benefici che ne ho tratto posso confermarli tutti) e alle sue affermazioni, rispondevo che il fatto di mangiare carne di tanto in tanto non solo fosse del tutto irrilevante dal punto di vista del miglioramento delle sue condizioni di salute, ma più che altro derivasse da fattori di condizionamento ambientale/sociale e difficoltà di reperire cibo macrobiotico in quantità sufficiente e ad un prezzo equo. Lei rispondeva, ovviamente, di no e anzi mi ammoniva a stare attento a certi regimi alimentari "troppo radicali" in quanto alcuni effetti nefasti si possono riscontrare in là con gli anni. Infatti citava ad esempio il caso di una sua amica vegan da molto più di 10 anni con grossi problemi di osteoporosi all'età di 40 anni! È vero che uomini e donne sono differenti, ma questo caso è possibile? Il calcio si può trovare anche in alimenti di origine vegetale (x esempio nei semi di sesamo), ma per un essere umano maschio/femmina che sia, la sua continua assunzione è davvero così necessaria dopo lo svezzamento?
Inoltre vorrei chiederle:
1) in cosa consiste un'analisi sulla densità ossea (se ricordo bene si chiama così. Una cosa che mi ha caldamente raccomandato la ragazza in questione)?
2) il suo parere su regimi alimentari crudisti o fruttariani.
3) ogni donna in menopausa è costretta a prendere farmaci per il controllo della pressione o esistono altri rimedi più naturali?
[A.]


Risposta a cura della dott.ssa LUCIANA BARONI, Presidente SSNV

Allora, cominciamo.

1- La definizione "certi regimi alimentari troppo radicali" non si addice certamente alla dieta vegana, ritenuta nutrizionalmente equilibrata, cosa che non sono altri regimi tipo appunto macrobiotici, crudisti e fruttariani, per seguire i quali va veramente posta molta attenzione.

2- L'osteoporosi nell'uomo è differente, in quanto è differente l'influenza ormonale sul trofismo dell'osso. C'è poi una certa predisposizione familiare nell'osteoporosi, che ha comunque una genesi multifattoriale. Non esistono studi definitivi sull'incidenza di osteoporosi nei vegani, mentre è noto l'effetto sempre negativo della carne e di molti altri cibi animali sul trofismo dell'osso, riconducibile all'elevato contenuto di proteine e di fosforo.

Una dieta vegana ricca e variata, con elevato contenuto di frutta e verdura verde e legumi, apporta sufficienti quantità di calcio ma soprattutto di altri nutrienti che non provocano la perdita di calcio dall'osso, effetto comune a molti cibi animali.

3- L'esame DXA valuta la densità dell'osso e consiste in una "fotografia" dell'osso con Rx.

4- L'ipertensione non è obbligatoriamente "compagna" della menopausa, il controllo dell'ipertensione può essere fatto almeno all'inizio con la dieta (possibilmente vegana, ricca di verdura e frutta e priva di grassi animali). L'importante è l'assunzione di tanto potassio, poco sale, grassi vegetali e la presenza di bassi depositi di ferro nell'organismo.