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E' vero che i pomodori contengono una sostanza che svolge attività antibiotica ed è deleterea per la flora batterica intestinale buona?
Se fosse vero, i pomodori vanno eliminati, oppure possono essere consumati alcune volte a settimana? E quale sarebbe il metodo migliore per consumarli: cotti oppure crudi, verdi oppure maturi? La cottura distrugge la tomatina? E la maturazione che effetto ha sulla concentrazione di tomatina?
Risposta a cura della dott.ssa MICHELA DE PETRIS, Specialista in Scienza dell'Alimentazione
Tutti gli alimenti oltre alle sostanze nutritive note e ben studiate (proteine, vitamine, minerali, grassi...), contengono migliaia di altri principi extranutrizionali (nella mela ne sono stati trovati più di 650) biologicamente attivi e in grado di influenzare la biochimica e la fisiologia dell'organismo umano.
L'uva ed il vino per esempio contengono - resveratrolo - un antifungino ad attività antiossidante in grado di ridurre livelli di colesterolo; i cereali contengono - exorfine - sostanze simil-oppioidi che migliorano il tono dell'umore; il prezzemolo contiene - apiolo - ad effetto antibiotico mentre numerose molecole ad azione antitumorale ed antivirale sono presenti in legumi, melanzane, broccoli, ananas, cetrioli e spinaci.
Nel pomodoro è stata rinvenuta - tomatina - una sostanze ad attività antibiotica.
Non esistono Linee Guida ufficiali che depongano a favore o contro questa molecola; come sempre un consumo attento dei prodotti dell'orto (di stagione, di produzione locale e all'interno di un'alimentazione sana e variata) non espone a nessun tipo di rischio. Le forzature (pomodori anche di inverno o di serra) e l'eccesso (pomodori tutti i giorni) possono esporre a rischi da accumulo di determinate sostanze o di carenza di altre.
Di dimostrato c'è che la cottura del pomodoro migliora la biodisponibilità del licopene (sostanza con spiccata attività antiossidante), ma ne diminuisce quella di altre vitamine in esso contenute.
Ecco quindi che la strategia alimentare migliore è quella di variare non solo la scelta dei cibi, ma anche il loro metodo di preparazione.