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Sono un vegan extra goloso di peperoncino. Ultimamente lo sto usando con regolarità in una e spesso anche due pietanze del pranzo e della cena. Mi piace molto e lo sposo bene con la pasta, i cerali integrali ma anche con le verdure cotte ed i legumi. Mi chiedevo se c'è una dose massima che non va superata o se si può consumare senza limiti. Volevo sapere quali vantaggi apporta (veramente tutti quelli decantati? Cuore - pressione - tumori - vitamina C... sembra quasi miracoloso!) e se ci sono controindicazioni nella sua assunzione.
Domando infine, forse la cosa più importante, se si può usare indifferentemente crudo o cotto (solitamente lo metto a cuocere per dar sapore al condimento, soffritto o bollito, con altre verdure o con aglio/cipolle) o se la cottura altera o elimina le sue proprietà. Nel caso la cottura fosse controindicata quale è il modo migliore per consumarlo? [F.S.]
Risposta a cura della dott.ssa MICHELA DE PETRIS, Specialista in Scienza dell'Alimentazione
L'uso del peperoncino è molto esteso e comune; lo si utilizza in caso di asma, febbre, mal di gola, disturbi delle alte vie respiratorie, alterazioni digestive, malattie autoimmuni, patologie cardiovascolari, tumori...
Da un punto di vista nutrizionale è ricchissimo di vitamina C e di carotenoidi, entrambe molecole ad elevato potere antiossidante, ma soprattutto di capsaicina, ottimo antidoto contro i radicali liberi e responsabile dell'effetto urticante.
Non esiste una dose d'assunzione massima; in genere più se ne consuma, più è facile che porti ad un aumento progressivo della dose utilizzata per assuefazione recettoriale.
Per dare sapore può essere consumato sia crudo, sia cotto, ma per usufruire appieno dele sue proprietà antiossidanti è meglio usarlo a crudo (le vitamine A e C sono molto sensibili al calore!).
Pur essendo un ottimo alimento vale la pena alternarne l'uso con altre spezie (zenzero, cannella, zafferano...), aromi ed erbe che presentano proprietà diverse ed altrettanto interessanti.
Come sempre la strategia migliore è quella di variare e differenziare le proprie scelte alimentari.