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Ho 56 anni. Sono vegetariana da qualche anno, vegana da qualche mese dopo aver letto il bellissimo libro di L. Baroni "Decidi di star bene".
Sto cercando di convincere una mia amica, che ha un inizio di
diabete, a diventare vegetariana/vegana pure lei. La dott.sa Baroni
sostiene che una dieta povera di grassi (meno del 10%) per 8
settimane può essere in grado di normalizzare i livelli di
glicemia. Mi chiedo:
1) questo significa che durante queste 8 settimane la quota dei
carboidrati (perlopiù complessi), deve attestarsi intorno al 75%?
(10% grassi, 15% proteine, resto a 100 carboidrati) È una quota che
fa una certa impressione, chiedo conferma.
2) Per un diabetico, qual è la quota di apporto calorico derivante
dai carboidrati? Se ho ben capito, tale quota non dovrebbe essere
inferiore al 70% (15% proteine, 15% grassi). È una quota pur sempre
molto alta se paragonata alle diete povere di zuccheri normalmente
consigliate in questi casi. Chiedo conferma.
3) Come si fa a stabilire se un soggetto è insulino-resistente
piuttosto che insulino-carente?
4) Ho letto che, mentre i legumi sono in grado di stabilizzare i
livelli di glicemia, i cereali (anche quelli integrali) non
avrebbero la proprietà di limitare le fluttuazioni glicemiche. È
vero, o invece c'è differenza, ai fini dei livelli di glicemia, tra
i cereali raffinati e quelli integrali?
5) Che importanza ha l'indice glicemico? [M.A.]
Risposta a cura della dott.ssa LUCIANA BARONI, Presidente SSNV
1, 2) Si', devono essere però quasi completamente carboidrati complessi assunti da cibi integrali. Nel diabetico che non ha complicanze vascolari (come è il caso della sua amica, se è all'inizio del diabete), la quota di grassi (intesi come oli mono e poliinsaturi) può anche raggiungere il 25%. Vorrei però chiarire che in questo modo possono volerci dalle 4 alle 8 settimane per normalizzare il metabolismo degli zuccheri, ma poi la dieta va continuata per poter mantenere i risultati.
3) Bisogna fare un dosaggio dell'insulinemia sotto carico di glucosio. Il diabete è quasi sempre insulino resistente, a meno che non si tratti di quello tipo 1, che però o è familiare o comunque compare nel bambino-giovane-adulto.
4) C'è un'enorme differenza, sono i cereali integrali che stabilizzano la glicemia grazie al contenuto di fibre. Cereali ricchi di fibre solubili come l'avena sono particolarmente utili.
5) L'importanza dell'indice glicemico comincia ad essere messa in discussione. Essenzialmente, senza dover ricorrere a tabelle od altro, va tenuto presente che i cibi vegetali integrali hanno un indice glicemico basso-accettabile, a differenza dei cibi raffinati e dei cibi pronti.