11 Gennaio 2005

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Ho 21 anni e vorrei avere informazioni su quali effetti può avere il sodio valproato su un feto dopo 4 anni di assunzione.

La mia storia è questa: dall'età di 12 anni inizio ad assumere sodio valproato in seguito ad episodi di epilessia sia di piccolo che di grande male. Inizio con 400mg al giorno, poi passo a 600mg, riscendo a 400mg e infine a 200mg, fino a quando decido autonomamente di non assumerne più. La mia epilessia era (e forse è ancora-non ho più avuto episodi..) causata da stimolazione luminosa ad una frequenza piuttosto alta (la max frequenza delle luci stroboscopiche, per intenderci) e durante un EEG sotto depakin, con la SLI si è ugualmente scatenata una crisi di grande male.
Ormai sono tre anni pieni che non assumo più depakin, e credo di essere all'inizio di una gravidanza. Quello che vorrei sapere è se anche dopo tre anni che non assumo il sodio valproato, questo può ancora causare dei danni al feto come ad esempio delle malformazioni. [V.M.]


Risposta a cura della dott.ssa LUCIANA BARONI, Presidente SSNV

Il sodio valproato è stato per anni il farmaco di elezione nell'epilessia in gravidanza, in quanto reponsabile di una malformazione tipica, la spina bifida, facilmente diagnosticabile in corso di gestazione. Tuttavia, non mi risulta che siano stato segnalati casi di malformazione dopo una sospensione del farmaco così lunga. Tenga conto che comunque la spina bifida è una malformazione molto frequente anche in chi non assume farmaci, ed è prevenibile con la somministrazione in gravidanza di acido folico. In sostanza, non mi preoccuperei per il feto e non farei niente in più di quello che viene fatto per una gravidanza normale come accertamenti.

Mi preoccuperei invece di più della madre: se, come dice lei, la sua è un'epilessia fotosensibile, faccia attenzione agli stimoli luminosi (può bastare guardare una TV che non funziona bene o percorrere in auto un viale alberato illuminato dal sole), perché una crisi epilettica in gravidanza potrebbe provocare danni al feto. Faccia eventualmente un EEG di controllo, senza la stimolazione luminosa, e cerchi di condurre in questi mesi una vita regolare, soprattutto andando a dormire e svegliandosi a orari fissi, che permettano un buon riposo notturno.