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Parole di duemila anni fa, vive. Quelle di Plutarco nell'opera "Sul mangiar carne".
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In tanti credono che quella del rispetto verso gli animali sia una sensibilità relativamente recente. I detrattori la considerano addirittura un "male" dei tempi moderni (come se rispettare gli altri e non usare la violenza sugli indifesi fosse qualcosa di negativo).
Si sbagliano. Perché già 2000 anni fa Plutarco condannava fermamente il vizio di mangiare carne, nei suoi scritti. E non era l'unico, tra gli antichi filosofi, a prendere questa posizione.
Sono forti le parole usate da Plutarco nella sua opera Sul mangiar carne:
Tu chiedi per quale ragione Pitagora si astenesse dal mangiar carne; io invece, mi chiedo, stupito, con quale sentimento, con quale stato d'animo o in base a quale ragionamento, il primo uomo abbia toccato con la bocca ciò che era frutto di un assassinio, abbia accostato alle labbra la carne di un animale morto e, poste dinnanzi a sé tavole di corpi morti e corrotti, abbia chiamato pietanze e nutrimento quelle parti che poco prima muggivano, emettevano voci, si muovevano, vedevano il mondo.
Parole forti anche quelle che il filosofo usa in risposta alla tristemente diffusa obiezione: "Ma abbiamo bisogno di mangiare carne per vivere". Plutarco replica in modo sferzante, privo del buonismo che oggi dilaga:
Ma quale furore e quale follia spinge voi oggi alla sete di sangue, voi che avete in abbondanza tutto quanto è necessario? Perché accusate falsamente la terra, come se non fosse in grado di nutrirvi?
E continua, quasi a prevenire l'altra obiezione oggi seconda in classifica: "Ma anche il leone uccide la gazzella per nutrirsi!" (pare che nulla sia cambiato in questi 2000 anni in quanto alle scuse che noi umani troviamo per giustificare la violenza):
E poi chiamate selvaggi i serpenti, i leopardi, i leoni, mentre proprio voi siete assetati di sangue; quanto a crudeltà non siete affatto inferiori a quelli. Essi infatti uccidono per avere di che nutrirsi; voi per avere pietanze prelibate.
Parole forti, queste di Plutarco, e quanto attuali! Quelle del prof. Gino Ditadi, che ci introducono all'opera di Plutarco nell'edizione del 2016, sono dotte, ma allo stesso tempo coinvolgenti e vivide. Nella sua introduzione - che occupa circa metà del volume edito da AgireOra Edizioni - Gino Ditadi ci racconta chi è Plutarco, come è vissuto, in che cosa ha creduto. E lega le affermazioni e le riflessioni del filosofo alla situazione di oggi, sul tema "del mangiar carne", con dati e informazioni puntuali.
Leggiamole, queste parole. Quelle di Plutarco e quelle di Gino Ditadi. Che ci siano di sprone per agire e far cambiare chi ci circonda, per salvare i più indifesi.
Per dirla con Gino Ditadi, facciamo sì che queste antiche parola alate possano inondare di luce il presente. Per innalzare la civiltà.
Articolo tratto da: Parole di duemila anni fa, vive. Quelle di Plutarco nell'opera "Sul mangiar carne"
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