8 Maggio 2006

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In una intervista al settimanale "D", allegato del quotidiano "La Repubblica", Luciana Baroni, Presidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, consiglia ai vegetariani l'assunzione dell'integratore di vitamina B12.

Sono latto-ovo vegetariana da 3 anni, e dalle mie consultazioni sul Vostro e altri siti, avevo ritenuto corretta l'integrazione di questa vitamina solo da parte dei vegani.
Potete darmi maggiori informazioni in merito?
Ho saputo inoltre che l'assunzione di due cucchiaini al giorno di olio di semi di lino non sarebbe sufficiente alla copertura del fabbisogno giornaliero di omega3. Sarebbe solo una certa qualità di olio di lino, oltre ad una corretta conservazione in frigorifero per non più di 15 giorni, a garantire un'efficace apporto di questa sostanza.
Da cosa posso capire se ne sono carente?
È vero inoltre che anche i carnivori sono a rischio di carenza di omega 3 se non assumono almeno 100 g di pesce al giorno? [R.R.]


Risposta a cura della dott.ssa LUCIANA BARONI, Presidente SSNV

Per quanto riguarda la vitamina B12, si sta verificando che la sua carenza è in realtà diffusa nella popolazione indipendentemente dal tipo di dieta, anche se ovviamente il contenuto dei cibi è importante, però non è l'unico elemento responsabile di carenza. Per rispondere alla sua domanda, anche in una dieta latto-ovo-vegetariana equilibrata, una dieta cioè che limiti latte, derivati e uova, può svilupparsi una carenza di B12, che va tenuta presente, il che vuol dire che andrà periodicamente verificata la normalità dei livelli della vitamina nel sangue.

Per quanto riguarda gli acidi grassi omega-3, 2 cucchiaini al dì di olio di lino corretatmente conservato sono sufficienti, da soli, a soddisfare il fabbisogno di questo importante nutriente.

Il contenuto di omega-3 è variabile nei cibi animali, ed anche nei pesci, che sono il cibo animale più ricco di omega-3. Gli oli vegetali, di lino, di soia, di mais, sono in assoluto le fonti più ricche, assieme alle noci, anche del pesce. Sono solo i pesci grassi (pesce azzurro, salmone) e alcuni salami e formaggi i cibi animali più ricchi di omega-3. Quando però nel cibo siano presenti molti grassi saturi (salame, frmaggio) l'utilizzazione di omega-3 è ostacolata.

La carenza di omega-3 non si documenta con esami clinici di routine.