Certamente sì. Le diete vegetariane sono del tutto compatibili con una attività sportiva anche molto intensa, e sono in grado di soddisfare il fabbisogno degli atleti agonisti, in virtù dell'elevato apporto di carboidrati che è fondamentale per l'atleta e più facilmente ottenibile con questo tipo di alimentazione.

È ormai noto da tempo che sono non tanto le proteine quanto proprio i carboidrati (ed i grassi) a fornire l'energia (il "carburante") necessaria ad un atleta. È infatti il glicogeno presente nei muscoli a determinare in gran parte la resistenza allo sforzo dell'atleta ed i depositi di glicogeno dipendono dall'assunzione di carboidrati complessi.

In campo scientifico non esiste ancora concordanza tra i vari autori sull'effettiva necessità di un aumento dell'assunzione di proteine per chi compie attività fisica, anche intensa: alcuni studi concludono che tale aumento non sarebbe necessario, mentre altri studi sostengono che il fabbisogno proteico giornaliero dovrebbe aumentare da 0.8 g/Kg di peso corporeo (fabbisogno normale), fino a 1.2 gr-1.8 g/Kg di peso corporeo (fabbisogno di atleti professionisti).

L'American Dietetic Association ed i Dietitians of Canada raccomandano una quantità di proteine di 1.2-1.4 g/Kg di peso corporeo per gli atleti che pratichino discipline di durata, e fino a 1.6-1.7 g/Kg di peso corporeo per gli atleti che pratichino discipline di forza o potenza. Comunque, solo una parte di questo eccesso di proteine della dieta concorrerebbe all'aumento della massa muscolare: la maggior parte andrebbe a compensare l'aumentato fabbisogno energetico, che, come già detto, potrebbe essere egualmente o meglio soddisfatto incrementando l'assunzione di carboidrati complessi. Era già stato rilevato come negli sportivi che seguano una dieta carente di carboidrati aumenti il fabbisogno proteico.

In ogni caso i vegetariani sono in grado di soddisfare anche un aumentato fabbisogno di proteine semplicemente aumentando le calorie consumate: i latto-ovo-vegetariani ottengono mediamente il 12.5% delle calorie dalle proteine e i vegani l'11%, il che significa che un atleta di 80 Kg che consumasse 3.600 Kcal al giorno otterrebbe 1.41 g di proteine per Kg di peso corporeo da una dieta latto-ovo-vegetariana e 1.2 g di proteine per Kg di peso corporeo da una dieta vegana. Aumentare, anche sensibilmente, tali valori in una dieta vegetariana mantenendo costanti le calorie introdotte è comunque fattibile semplicemente aumentando la quantità di legumi e diminuendo la quantità di frutta e grassi nei pasti.

Per quanto riguarda il ferro, va detto che specialmente le donne che praticano attività sportiva intensa sono a rischio di carenza di questo minerale (per qualsiasi tipo di dieta) e che bassi livelli di ferritina nel sangue possono compromettere le prestazioni atletiche. Gli sportivi dovrebbero prestare particolare attenzione ai valori ematici di ferritina e, solo nel caso di effettiva carenza, ricorrere ad integratori.

Studi compiuti su atleti vegetariani mostrano che i loro parametri fisici non hanno nulla da invidiare a quelli degli onnivori, ed un famoso studio dei primi del secolo rileva una notevole prevalenza delle prestazioni fisiche di vegetariani sugli onnivori.

Tuttavia la migliore conferma della validità delle diete vegetariane per gli sportivi è forse il fatto che atleti come Martina Navratilova, Carl Lewis (campione olimpionico di salto in lungo e di velocità vegano), Piero Venturato (due volte campione mondiale di tutte le categorie di culturismo, oltre che sette volte campione italiano e cinque volte campione europeo), Edwin Moses (Campione olimpionico 400 m), Paavo Nurmi (venti volte campione mondiale di marcia su strada), Emanuela Di Centa (campionessa olimpionica di sci di fondo), Alex Rabassa (32000 Km di marcia in 500 giorni circa) e molti altri, siano vegetariani.

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